La mia vita è sempre in movimento

15 maggio 2017

 

Lo ammetto: sono dipendente da Facebook.

Ma – lasciando stare tutti i moralismi – ne sono anche felice. C’è una cosa che mi piace tanto di Facebook e che ho scoperto non molto tempo fa: l’opzione “Accadde oggi”. Ogni mattina – mentre faccio colazione – invece che fare l’acculturata e leggere ciò che sta succedendo intorno a me, vado a guardare quale altra stupida cosa avevo pubblicato su Facebook quello stesso giorno, gli anni precedenti. Non sarò aggiornata sulle varie guerre che stanno per scoppiare (tanto diciamocelo, a chi interessa rompere le scatole all’Olanda? Se io non mi muovo da qui, non mi può succedere nulla), ma ho modo di pensare alla mia vita. Perché infatti – oltre a certe cose stupide che si, avevo pubblicato per davvero – ogni post ed ogni foto che ritrovo, mi riportano a qualche bel ricordo. E cosi, oltre al momento romanticismo…

 

Mi sto rendendo conto di quanto cambi incredibilmente in fretta la mia vita.

Di continuo. Non sta un attimo ferma. Mentre la gente si lamenta perché sta facendo lo stesso lavoro da troppo tempo, io non ho il tempo di abituarmi a qualcosa che questa sta già cambiando. Un anno fa ero a Siena, due anni fa si avvicinava la mia prima estate da laureata, tre anni fa credevo non mi sarei mai spostata da Rovereto. E cosi via. Tre anni sono pochissimi, ma se penso a tutto quello che c’è stato e che ho fatto in questi tre anni… beh, mi sembrano almeno il doppio.

Ed ora, vivo ad Amsterdam. Tra due settimane avrò il mio primo vero stipendio olandese. Ho imparato a parlare in inglese al telefono. Sto scrivendo una tesi. Sono tornata a giocare a pallavolo. Mi devo arrangiare da sola per tutte quelle cose difficili della vita da adulta. E sto tentando di capire cosa fare una volta laureata.

Ce la farò mai? Ce la farò mai a seguire una strada e smetterla di ricominciare mille volte tutto da zero?

Ecco, visto che Facebook non ha si è ancora deciso a sviluppare l’opzione “Accadrà oggi”, io ho deciso di tornare ai libri e mi sono ritrovata con in mano questo:

 

Chissà se magari, una volta finiti gli esercizi che mi suggerisce, mi darò pace e smetterò con le mie riflessioni filosofiche ogni volta che – troppo addormentata davanti al mio caffè e avena mattutini – vedo una foto di una me un po’ più piccola e un diversa rispetto ad ora.

Precedente L'estero è come una giungla Successivo Quando fuori c'è il sole

Lascia un commento